Meglio essere generalista o iperspecializzato?

 

Lo spunto per questo articolo, mi è venuto riflettendo su questo concetto.

Se è meglio avere uno studio “generalista” oppure uno iperspecializzato.

Se è meglio essere un medico generalista oppure iperspecializzato.

Ma così potrebbe sembrare che mi voglia riferire al medico di base parlando di “generalista”, in realtà mi riferisco ovviamente ai medici privati, che nell’ambito della propria branca fanno “tutto quanto”.

Che intendo? Meglio essere generalista o iperspecializzato?

Un dentista che non ha un focus specifico ma che fa tutto quanto.

Un dermatologo che non ha un focus specifico ma che fa tutto quanto.

Stessa cosa per un chirurgo plastico.

Stessa per un fisioterapista.

Si può fare in ogni branca medica, in tutte, credimi in tutte (a memoria ho lavorato con oltre 19 branche mediche diverse).

Questa cosa l’ho applicata anche in una branca “particolare” come l’anestesia e in diversi ambiti della chirurgia.

Insomma si può applicare realmente a tutto.

Quella di volersi iperspecializzare, di dedicarsi ad una sola o a pochissime cose e quindi rivolgersi ad un target specifico è realmente una scelta di vita.

Dato che influenza completamente l’andamento dello studio.

Ma se si vuole percorre questa strada occorre creare un proprio posizionamento specifico, ma tutto parte sempre dalla concorrenza.

Occorre sempre fare a monte un’analisi della concorrenza.

Ho visto studi dentistici scegliersi di specializzarsi esclusivamente nella pedodonzia, quindi nell’odontoiatria infantile.

Altri hanno messo tutto il focus sulla parte estetica, quindi sono specializzati nel “rifare completamente la bocca” con faccette e veeners etc..

Alcuni dermatologi sono diventati delle autorità in singole patologie, come psoriasi, vitiligine etc…

Ho conosciuto e fatto consulenza a diversi chirurghi plastici che sono diventati dei pionieri in tecniche non invasive per la cellulite.

Oppure interventi mirati al ringiovanimento delle parti intime…

Questa ultima iperspecializzazione ha avuto realmente un boom 

Ma la scelta non è semplice…

Diventare un iperspecialista comporta fare una cosa a cui noi italiani non siamo molto abituati: dire di NO.

Eh già…a mio tempo l’ho dovuto fare anche io.

Quando sono passato poco più di 15 anni fa, da un marketing generico a quello sanitario, ho avuto tante richieste di vecchi clienti, a cui (ricordo ancora a malincuore), ho detto:

Guarda, mi dispiace, devi rivolgerti a qualcun altro, io lavoro sono con i medici, solo in ambito sanitario…

E questo credimi non è semplice.

Ma lo hanno fatto tanti miei studenti e grazie ad una sfilza infinita di no, hanno selezionato il proprio target, si sono rivolti ad una nicchia specifica di mercato e adesso sono i più cari (e i più richiesti) del loro settore!

Già questo è l’effetto che fa la iperspecializzazione.

Ti racconto un breve aneddoto, così da farti capire meglio…

Anni fa, mio padre si ruppe il menisco giocando a calcetto (è stato una vita fa e io allora non capivo questi “dettagli”), lui lavorava nel mondo della sanità (se hai letto il libro lo sai).

Si informò e tramite una rete di medici specialisti conoscenti, chiese chi era il migliore nell’operare il menisco.

La risposta fu unanime.

Gli consigliarono il Prof. Campi (un luminare nel suo campo).

Aveva alle spalle migliaia di operazioni al menisco perfettamente riuscite.

Inutile dirti che l’operazione andò alla grande e mio padre non ebbe più problemi (sono passati circa 20 anni).

Questo aneddoto autobiografico, penso che sia meglio di mille teorie!

Adesso la scelta è la tua.

Se vuoi orientarti meglio, se vuoi come diventare un iperspecialista, se vuoi trovare un focus specifico, se vuoi costruire il tuo posizionamento e differenziarti realmente dai tuoi concorrenti…parti dal mio libro “Vendere Salute”.

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Al tuo successo!

 

Francesco

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